Stefano Lo Cicero

PASQUALE HAMEL

Scrittore, Critico d’Arte

Lo Cicero: spirito eclettico

Se una definizione si dovesse dare dell’artista Stefano Lo Cicero non potrebbe essere altra che quella di “artista a tutto tondo”, cioè un eclettico capace di esprimere la poesia che anima la sua fatica in una pluralità di interpretazioni in ciascuna delle quali viene fuori un linguaggio estremamente originale.
Pittura, scultura, incisioni e poesia, esternazioni di una eccellente capacità interpretativa che si comunica con ammirevole qualità e sicura padronanza dei mezzi espressivi.
L’itinerario antologico del maestro Lo Cicero, che ci viene oggi offerto, è un percorso che si snoda lungo l’arco di un cinquantennio di impegno artistico e ci dà la possibilità di cogliere nella sua completezza le fasi di questo cammino, quasi iniziatico, verso i vertici della creatività.
Normalmente vi sono pittori e basta, vi sono scultori e basta, vi sono poeti e basta, ma Lo Cicero è tutto questo insieme: pittore, poeta e scultore ad un livello qualitativo, in ogni caso di notevole valore.
L’indole eclettica, di cui Lo Cicero può menare vanto, ci ricorda tanto la figura dell’artista rinascimentale che accettava le sfide in ogni campo dell’espressione artistica e non era soddisfatto fino a quando non raggiungeva quella perfezione che è anche equilibrio, serenità, soddisfazione.
Nell’opera di Lo Cicero, la scintilla della creatività incontra la dimensione onirica, il sogno: vissuto talora drammaticamente, talora gioiosamente, ma pur sempre il sogno che si scontra con la bruta materialità dell’essere.
Lo Cicero è ancora un artista cha sa comunicare, che sa toccare le corde dell’emotività, utilizzando una cifra artistica accessibile a tutti, direi quasi coinvolgente, che riesce a spezzare, e ben pochi vi riescono, il diaframma fra l’artista ed il suo pubblico.
Il suo linguaggio, apparentemente tradizionale che rifugge lo sperimentalismo, risulta, in realtà, carico di sensi e di significati estremamente originali, quei sensi e quei significati che troppo spesso ricerchiamo nell’arte contemporanea e che altrettanto spesso non riusciamo a ritrovare.
Da: Presentazione in catalogo, Biblioteca Comunale – Terrasini (PA), dicembre 2006