Stefano Lo Cicero
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Percorsi materici

 

percorsi materici copertinaAlla Galleria Arte Gioia 107 di Milano: “Percorsi materici” - dell’artista-poeta pittore e scultore Stefano Lo Cicero

COMUNICATO STAMPA
Alla Galleria Arte Gioia 107, 25 ottobre 2010 alle ore 19.00 vernissage per la Personale di Stefano Lo Cicero che espone opere artistiche recenti. La Mostra rimarrà aperta fino a sabato 13 novembre 2010 - da martedì a sabato dalle ore 16.00 alle 19.00 - fuori dagli orari, su appuntamento. Catalogo in Galleria.
I rilievi di Stefano Lo Cicero

Non è facile azzeccare titoli recensendo l’opera di Stefano Lo Cicero in quanto la versatilità dei suoi dipinti, la plasticità delle sue sculture, la morbidezza lineare della sua grafica e l’espressività della sua poesia richiederebbero trattazioni singole e specifiche per ogni suo periodo creativo.
Indubbiamente Stefano Lo Cicero ama l’umanità, nel senso che, nonostante la società sia quella che è, egli crede ancora nell’uomo. Tanto che non può esimersi dal mostrarci figure antropomorfe in tutti i momenti della sua produzione artistica.
Tentativi per “scrollarsi” di torno queste figure insistenti ne ha fatti negli ultimi anni, giungendo con le “morfocromie” a stadi intermedi in cui le vecchie amate figure, in particolar modo quelle femminili, vanno progressivamente estinguendosi risucchiate in un magma materico informale. D’altro canto anche nelle sue esperienze precedenti le donne erano trattate in modo ambiguo, nel senso che le vesti, trattate in modo informale, fungevano da base da cui si sviluppava il corpo femminile fono a coagularsi nel volto, trattato spesso in modo espressionista.
L’espressionismo è una poetica nata intorno al 1905 in Germania ed aveva come elementi costitutivi la “semplificazione della forma e l’esaltazione del colore”. Lo Cicero riesce bene ad esaltare il colore ed a semplificare la forma per renderla più espressiva. Molto ben riuscita l’operazione di decantazione progressiva nell’opera “Accordi in verde”, in cui la materia, liberatasi di qualunque sovrastruttura, si espande nello spazio gestendolo completamente e costituendo, nell’informale, una nuova dimensione plastica tutta percorsa da linee e superfici, come in un brivido che attraversasse l’intera opera trasmettendosi fino a noi.
Egli ci trasmette, con i suoi colori e le sue forme, un pezzo della sua Sicilia, permettendoci così di apprezzare la sua vitalità, i suoni e persino i suoi profumi.